La Lazio si suicida in Bulgaria ed esce nel modo peggiore dall’Europa League. In due partite contro il Ludogorets la formazione di Reja commette una serie di interminabile di errori, tuttavia i biancocelesti erano incredibilmente riusciti a raddrizzare la rotta. Ma dopo ogni gol della Lazio la frittata della difesa capitolina era puntualmente dietro l’angolo. Sul banco degli imputati c’è soprattutto Federico Marchetti. Due errori gravissimi che hanno condannato la formazione italiana all’eliminazione, il secondo in cooperazione con Konko. Discutibile la scelta di Reja di far giocare dal primo minuto, in una gara delicata, un portiere mentalmente non pronto, lasciando fuori Berisha. Irriconoscibile l’ex cagliaritano che sembra un lontano parente del calciatore ammirato fino a qualche mese fa.
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Resta da chiedersi quali sono le cause di un’involuzione così vistosa. Marchetti, ad ogni modo, è un nazionale italiano e forse nessuno si aspettava una prova così disastrosa da uno dei migliori estremi difensori della scorsa stagione. A fine partita Reja lo ha difeso sottolineando che il titolare è lui e che Berisha era stanco perché “veniva da tante partite consecutive, una ogni 3 giorni”. Difficile credergli ed è più sensato pensare che tra 3 giorni, contro la Fiorentina, sarà Berisha a difendere i pali della Lazio.
Una partita che la Lazio ricorderà, nel bene, solo per la grande prestazione di Keita, le ottime prove di Perea e Biglia. Dall’altra parte è andato ancora a segno Roman Bezjak, al suo sesto gol nella competizione. Continua a mantenere l’imbattibilità il Ludogorets che all’esordio in un competizione europea, è ancora imbattuto, in virtù di sei successi e due pareggi. Pareggio amaro per i biancocelesti che hanno perso solo una delle ultime dieci trasferte europee. Alla Lazio non resta il campionato e la complicata rincorsa in classifica, per una nuova qualificazione in Europa League.
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